Il Veneto di Guido Guidi

Ho partecipato questa sera all’inaugurazione della mostra “In Veneto” di Guido Guidi. Tanta gente presente, lunga coda all’ingresso, più di quanto mi aspettassi, segno di quanto coinvolgimento abbia creato la rassegna P=S+N a Castelfranco Veneto in cui si inserisce anche la mostra.
Ho conosciuto la fotografia di Guidi alcuni anni fa attraverso un libricino di scatti tratti dall’archivio di Italo Zannier, e molte di quelle immagini anticipavano quelle che ho visto in questa mostra. Qui c’è il racconto di quel Veneto di periferia che a me tanto affascina, lontano dalle cartoline che raccontano questo territorio.
Sono quei luoghi che ho provato anch’io a raccontare nel mio lavoro sul paesaggio veneto, cercando di avere sempre lo sguardo dello straniero, di chi non vede quotidianamente lo stesso panorama. Guidi ha lavorato molti anni in Veneto e questo gli ha permesso di raccontare il territorio, divenuto anche suo, con lo sguardo silenzioso e attento.
Queste sue fotografie, che ormai hanno più di trent’anni, raccontavano quello che già stava diventando questa terra, un ambiente urbano diffuso e disomogeneo, a volte senza identità, sempre più lontano dalle proprie radici contadine e campagnole ma ancora distante dalla cultura industriale presente in altre regioni del Nord.
In questa mostra sono raccontati quei non-luoghi che sono senza tempo, si trovano oggi come ieri e solo chi ha la pazienza di osservarli capisce come la storia di un territorio e di una società non passi solo dai grandi avvenimenti, ma soprattutto dai cambiamente lenti e impossibili da riconoscere se non avessimo qualcuno che ce li mostra attraverso le sue fotografie.

Chiusura mostra “Mangiatori di terra”

Si è conclusa la scorsa settimana la mostra “Mangiatori di terra” presso l’EticoOAtelier di Banca Etica a Treviso.

Ringrazio i soci di Banca Etica, ed in particolare Gabriele Prest, che mi hanno permesso di esporre per un anno le mie fotografie, raggiungendo così un gran numero di persone che in questi mesi hanno visitato la mostra.

Paesaggi a Stra

Lo scorso weekend ho visitato la mostra “Paesaggio. Antiche Memorie e Sguardi Contemporanei” in corso di svolgimento presso Villa Pisani di Stra.
Sono sempre molto interessato ai diversi sguardi sul paesaggio e il percorso che qui viene proposto incrocia le visioni più diverse e lontane nel tempo, dalla Milano odierna alle campagne del dopoguerra. Inconfondibili le geometrie colorate di Franco Fontana o i bianchi e neri di Mario Giacomelli, come la romantica Venezia di Roiter o i luoghi fuori dal tempo di Ghirri.
Sono presenti tanti grandi fotografi che hanno interpretato il paesaggio italiano dagli anni 40 ai giorni nostri, ciascuno con il proprio stile che li ha resi noti anche al grande pubblico.
Nonostante ritenga che il tema del paesaggio sia così ampio che, se non viene declinato in qualche suo aspetto, rischia di essere difficile da decifrare, in questa mostra viene presentato un portfolio di opere che può essere un primo sguardo per approfondire il lavoro di alcuni dei grandi interpreti della fotografia italiana.
Personalmente sono sempre attirato dalle fotografie che raccontano la società nel paesaggio, più che un paesaggio naturale fine a se stesso, e qui ho ritrovato fotografie che conoscevo e apprezzo molto, ed altre che mi hanno fatto conoscere autori per me nuovi ma molto interessanti

Per tutte le info:
http://www.villapisani.beniculturali.it/mostre/paesaggio-antiche-memorie-e-sguardi-contemporanei

(S)vincoli

Francesco Fanna nel parco della villa

Negli ultimi mesi sto approfondendo il tema della Superstrada Pedemontana Veneta, che attraverserà svariati comuni nelle province di Vicenza e Treviso portando con sé polemiche relative soprattutto ai costi dell’opera e all’opportunità di realizzarla. Mi sto concentrando particolarmente sui cambiamenti che l’opera sta portando nel paesaggio di Villorba e Spresiano, e a tal proposito ho recentemente incontrato Francesco Fanna, proprietario della villa Venturali Fanna di Villorba, per conoscere meglio la sua vicenda. La villa e i terreni circostanti sono interessati da vincoli paesaggistici e monumentali, ma nonostante questo il progetto della superstrada ha previsto il passaggio dell’opera su questi terreni, andando così a violare irrimediabilmente quell’ambiente rurale che il vincolo si prefiggeva di mantenere integro. La lunga battaglia legale intentata da Fanna non con lo scopo di bloccare l’opera, ma di renderla meno impattante realizzando quel pezzo di tracciato in galleria invece che in trincea, non ha avuto purtroppo l’esito sperato e così sono iniziati i lavori di scavo anche nei pressi della villa.

Alcune fotografie del lavoro che sto realizzando sulla Pedemontana Veneta saranno esposte dal primo dicembre alla mostra “Mangiatori di terra” presso Etico Atelier.

Per approfondimenti sulla vicenda Fanna potete visitare il sito http://www.francescofanna.com/villaventuralifanna/

Mostra “Mangiatori di terra”

Domenica 19 novembre, presso la biofattoria didattica Rio Selva di Preganziol (TV), presenterò la mostra “Mangiatori di terra”, tratta dal reportage realizzato sul paesaggio veneto pubblicato da Witness Journal lo scorso anno.

La mostra, promossa dal GIT di Treviso di Banca Etica, sarà poi inaugurata ed esposta a dicembre presso l’Etico Atelier, la galleria di arte contemporanea della Filiale di Treviso di Banca Etica.

In questa pagina sono visibili alcune delle fotografie.

 

Il silenzio di Elio Ciol

Domenica scorsa si sono concluse a Casarsa della Delizia le tre mostre dedicate a Elio Ciol dalla sua città.
Ho avuto modo di visitare la mostra principale, dove erano esposte alcune delle più importanti fotografie di Ciol acquisite da prestigiosi musei e gallerie internazionali, e la mostra ospitata presso il Centro Studi Pier Paolo Pasolini. Non conoscevo le fotografie di Ciol; mi ha subito colpito la resa estetica, il contrasto accentuato tra bianchi luminosissimi e neri cupi che rendeva queste foto quasi dipinti. E soprattutto ho trovato riscontro a quanto avevo letto prima della mostra: in queste immagini il silenzio è protagonista. Non sono queste le foto che sono abituato a cercare e vedere, queste rappresentano paesaggi dove lo sguardo di Ciol si è posato senza fretta, luoghi dello spirito come Assisi o l’Armenia, oppure i paesi della sua terra, resi idealmente ancora più silenziosi dalla neve che sembra attutire ogni possibile rumore. Ciol si chiede che cosa vediamo noi spettatori nelle sue fotografie, ed io posso rispondere che trovo attesa, emozione, serenità in quei paesaggi lontani nel tempo, ma capaci ancora di trasmettere quelle sensazioni che forse sono le stesse provate da Elio Ciol dietro l’obiettivo della sua macchina.
Per approfondire la conoscenza di Elio Ciol e del suo lavoro:
www.eliociol.it

Esposizione al Brescia Photo Festival

Brescia Photo Festival

Dal 6 agosto al 3 settembre avrò il piacere di partecipare alla prima edizione di Brescia Photo Festival con un’esposizione presso il Macof – Centro della fotografia italiana di Brescia.

La mostra racconta il lavoro che ho realizzato insieme a Francesco Fuser sull’attività di quattro giovani artigiani che hanno scelto di andare controcorrente, riscoprendo come lavorare con le mani e con l’ingegno possa dare vita a creazioni uniche.
L’editing, la grafica ed i testi dell’esposizione sono stati realizzati da Francesca Breda che ringrazio sinceramente.

La mostra si terrà negli spazi del palazzo Martinengo Colleoni, dove il Macof ha sede, in via Moretto 78 a Brescia.

Il festival

People è il tema della prima edizione del Brescia Photo Festival, importante manifestazione che propone, tra le altre, le mostre Magnum Photos “La première fois” e “First” in occasione del 70° anniversario della fondazione della celebre agenzia e Steve McCurry con “Leggere”, una prima mondiale collegata al nuovo libro del celebre fotografo.

Il programma completo del Festival che si conclude il 3 settembre prossimo lo potete trovare su www.bresciaphotofestival.it

Benvenuti

Grandangolo.

Si chiama così questo piccolo spazio che prende forma oggi. Sarà un contenitore di idee, considerazioni, ritagli e piccole cose di ogni giorno. Come il grandangolo spinge il fotografo ad avvicinarsi al soggetto senza estraniarlo dal suo contesto, così, in questo spazio, parlerò di fotografia in senso ampio, allargando cioè lo sguardo anche su quello che la circonda e contribuisce al suo stesso sviluppo.